Come funziona la BCE (Banca centrale europea)?

Come funziona la BCE (Banca centrale europea)?
21-01-2022

La politica monetaria per i 19 Paesi dell'Unione che hanno aderito alla moneta unica è realizzata dalla Banca Centrale Europea (BCE), con sede a Francoforte.
Istituita nel 1992 con il Trattato di Maastricht e costituita il 1° giugno 1998, la BCE costituisce il nucleo sia dell’Eurosistema, sia del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC).
In base all'art. 282 n. 3 del Trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE), alla BCE è riconosciuta personalità giuridica distinta da quella dell'UE e totale autonomia sia dai governi dei paesi membri, sia dalle altre istituzioni e dagli organi comunitari.
Il capitale della BCE è detenuto dalle Banche centrali nazionali, le quali devono versare la propria quota, anche se solo quelle degli Stati membri dell'area euro sono obbligate a farlo per intero; le altre si sono impegnate a versare solo il 7% della quota a titolo di contributo spese per la loro partecipazione ad alcune attività dell'istituto. La quota di capitale da assegnare a ciascuna banca nazionale è stata calcolata in base a criteri demografici (popolazione dello Stato membro di appartenenza) ed economici (il PIL degli ultimi 5 anni).
Gli artt. 129 e 283 del TFUE prevedono due organi decisionali:

  • il Comitato esecutivo. È composto dal Presidente, dal Vicepresidente e da altri quattro membri nominati dal Consiglio europeo. La funzione più importante del Comitato esecutivo è l'attuazione delle decisioni di politica monetaria adottate dal Consiglio direttivo, impartendo le necessarie istruzioni alle Banche centrali nazionali. Inoltre, il Comitato è responsabile della gestione degli affari correnti (tra cui la sicurezza interna, l'amministrazione, etc) e della preparazione delle riunioni del Consiglio direttivo attraverso la scelta degli argomenti oggetto di dibattito e della relativa documentazione.

  • Il Consiglio direttivo, che comprende i membri del Comitato esecutivo e i governatori delle Banche centrali dei paesi dell'area euro. Compito dell'organo è quello di adottare gli indirizzi e prendere le decisioni necessarie ad assicurare l'assolvimento dei compiti affidati al Sistema Europeo delle Banche Centrali: formula la politica monetaria dell'Unione, decide sugli obiettivi monetari intermedi, i tassi d'interesse guida e l'offerta di riserve nel SEBC. Ad esso spetta, inoltre, deliberare in materia di quote del capitale della Banca centrale europea (ripartizione delle quote, trasferimento delle riserve valutarie dalle Banche centrali alla Banca centrale europea, distribuzione e gestione del reddito monetario delle banche centrali).


È previsto, inoltre, nella Banca centrale europea, un terzo organo di governo a carattere transitorio: il Consiglio generale, destinato ad essere sciolto una volta che tutti gli Stati dell'Unione avranno adottato l'euro. 
Le sue funzioni consistono nell'autorizzazione dell’emissione di banconote all’interno dell’area dell’euro, nella gestione delle riserve valutarie ufficiali dei paesi nell’area dell’euro, nella politica del cambio con paesi terzi e nella promozione del buon funzionamento del sistema dei pagamenti. 
Altrettanto importante è la funzione di vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e le altre istituzioni finanziarie, escluse le imprese di assicurazione (queste ultime sono vigilate dall'ESMA).
L'obiettivo principale della BCE è il mantenimento della stabilità dei prezzi facendo in modo che l’inflazione – il tasso al quale il livello generale dei prezzi di beni e servizi varia nel tempo – resti bassa, stabile e prevedibile. Questo tipo di obiettivo si definisce mandato individuale, a differenza del mandato duale della Federal Reserve, che ha il duplice obiettivo di promuovere la stabilità dei prezzi e piena occupazione. 
Nel suo recente riesame della strategia, dopo l'ultima revisione del 2003, il Consiglio direttivo ha stabilito che il suo obiettivo non è più un livello di inflazione "inferiore ma vicino al 2% nel medio termine" (cioè 18-24 mesi): dal 22 luglio 2021, infatti, il nuovo target è un obiettivo di inflazione simmetrico del 2% nel medio termine, misurato sull’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC). Per "prospettiva a medio termine" si intende che si prende in considerazione il tasso di inflazione nel corso del tempo, anziché concentrare l’attenzione sui livelli massimi e minimi nel breve periodo, data l’ipotesi che questi si compensano a vicenda nel tempo. Per “simmetria” si intende invece che l'autorità monetaria di Francoforte considera un’inflazione eccessivamente bassa altrettanto negativa di un’inflazione troppo alta.
La BCE ha cioè deciso di consentire ai prezzi di salire anche al di sopra della soglia considerata sino ad allora invalicabile, senza necessariamente alzare i tassi o adottare politiche restrittive, e dunque, con una maggiore flessibilità rispetto al passato.
La regola generale seguita dalle banche centrali è stata quella di aumentare i tassi di interesse quando l’inflazione è superiore all’obiettivo (2% nella BCE per esempio) e di abbassarli quando l’inflazione è ben al di sotto.