Domande di brevetti, l’Italia è undicesima al mondo

Domande di brevetti
04-05-2022

Stati Uniti, Germania e Giappone sono i Paesi al mondo più innovativi: hanno depositato rispettivamente 46.533, 25.969 e 21.681 richieste di brevetti: il 50% di tutte le nuove richieste del mondo. È importante conoscere questi numeri? Assolutamente sì, perché il numero di brevetti depositati è un importante indice per stabilire quanto un Paese è innovativo. E se un Paese è innovativo è in grado di far crescere anche la propria produttività e, con essa, il Pil.

I dati sono dell'Epo, il più importante ente europeo presso il quale gli Stati e le singole aziende depositano le loro richieste di brevetto. Conoscendo i numeri dell'Epo si può stilare la classifica degli Stati più innovativi. E le sorprese non mancano, soprattutto per quanto riguarda l'Italia. Vediamo i numeri.

Dopo Usa, Germania e Giappone, al quarto posto in classifica per numero di richieste c'è la Cina con 16.665 presentate nel 2021, il 24% in più rispetto all'anno precedente. A livello di singole imprese è Huawei ad avere presentato più domande: 3.544. Sono più di quelle inoltrate da tutte le aziende e i centri di ricerca della Danimarca o del Belgio. Se considerassimo però le domande di brevetto per abitante, a superare tutti sarebbe la Confederazione Elvetica, con ben 968,6 richieste per milione di abitanti. Sono il doppio di quelle della Svezia, che viene subito dopo, e circa sette volte di più di quelle degli Usa. 

E arriviamo all'Italia. In valori assoluti (cioè per numero di brevetti) siamo undicesimi nel ranking dopo Francia, Corea del Sud, Svizzera, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia. Per numero di richieste in rapporto alla popolazione scivoliamo al 18esimo posto.

Nel 2021 le domande di brevetto italiane sono aumentate del 6,5%
Ma le brutte notizie finiscono qui, adesso arrivano quelle positive. Nel 2021 l'Italia ha aumentato il numero delle proprie richieste di brevetto del 6,5% rispetto all'anno precedente: una crescita molto superiore a quella degli altri Paesi, che è stata pari solo al 4,5%. A livello europeo l'aumento delle richieste è stato ancora più basso: +2,8% (sempre 2021 su 2020). Ma c'è anche chi non è cresciuto affatto: la Francia, per esempio, ha fatto registrare un calo delle richieste dello 0,7%; il Regno Unito dell’1,2% mentre in Germania la progressione è stata debolissima, appena dello 0,3%.

Non si tratta solo del mero effetto del rimbalzo seguito allo stop generale del 2020. Anche nell’anno peggiore della pandemia, infatti, le domande di brevetto delle aziende e dei centri di ricerca italiani sono cresciute del 2,9% rispetto ai 12 mesi precedenti. Pochi altri Paesi hanno visto il segno più due anni fa, non gli Stati Uniti, non il Giappone e nemmeno la Germania.

Considerando poi che l'Italia è cresciuta anche nel 2019 (più 1,2% rispetto al 2018) si può concludere che il nostro Paese è l’unico, tra i grandi Stati europei, con una performance positiva per tre anni consecutivi

A guidare l’innovazione in Italia nel 2021 sono i settori dei trasporti, dell’handling (movimentazione materiali) e della tecnologia medicale, con, rispettivamente, 400, 399 e 341 domande. Il settore sanitario è stato poi una vera sorpresa: addirittura più 16,4% di richieste nel 2021, rispetto al 2020. A livello territoriale il 31,5% di tutte le domande viene dalla Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna, con il 16,7%, e dal Veneto, con il 13,1%. Ma questa suddivisione ha un’importanza relativa di fronte al dato fondamentale: è tutta la torta che si sta ingrandendo e l’Italia riesce a generare sempre più innovazione. E non era scontato.