Gli italiani tornano a frequentare luoghi di cultura, intrattenimento, svago. Soprattutto svago. Nel 2022, infatti, quasi una persona su 2, cioè il 49,5% degli italiani, ha visitato un museo, o è andato al cinema, a teatro, a un concerto o a uno spettacolo sportivo. Si tratta di un dato in netto aumento rispetto al 2021, ma ancora in calo rispetto al 64,6% del 2019, prima della pandemia di Covid. Il gap rispetto ad allora è particolarmente ampio soprattutto per i cinema, in cui si sono recati almeno una volta il 30,6% degli italiani, molto meno del 48,5% di 4 anni fa. A vedere una mostra o a visitare un museo è stato, invece, il 22,6% degli italiani, meno del 31,8% del 2019. Prima del Covid, inoltre, il 20,3% è andato a teatro, nel 2022 tale cifra è scesa al 12,1%.
Certamente il dato dello scorso anno sconta una situazione che, almeno nei primi mesi, non era ancora completamente normalizzata, visto che era sempre presente il distanziamento, l’obbligo di mascherina e di Green Pass, ma è significativo il confronto con altre forme di socialità per cui, invece, si è tornati ai livelli pre-pandemici.
È il caso, per esempio, del mondo della ristorazione. A mangiare fuori almeno una volta è stato l’82,3% degli italiani con più di 6 anni, un dato molto simile a quello del 2019, 83,5%. Del resto è ripresa la frequentazione degli amici: la percentuale di quanti li hanno incontrati tutti i giorni o almeno una volta a settimana è stata del 57,1%, non lontanissima dal 61,8% del periodo pre-Covid.
In Trentino ed Emilia-Romagna si mangia di più fuori
Ma ci sono delle differenze territoriali. Al Nord si va al ristorante più di frequente: il picco si tocca nella Provincia Autonoma di Trento e in Emilia-Romagna, dove a mangiare fuori almeno una volta è andato rispettivamente l’86,4% e l’86,1% degli abitanti. Molti meno, il 72,8% e il 74,4%, hanno fatto lo stesso in Calabria e in Sardegna.
A contare è il divario di reddito; infatti, a livello nazionale questa percentuale scende al 62% se si prendono in considerazione le persone che affermano di avere risorse economiche insufficienti, maggiormente presenti nel Sud e nelle Isole. E conta anche l’età media, più elevata nelle aree più rurali del Mezzogiorno. In compenso, proprio la Calabria è la regione in cui si tende a vedere più spesso gli amici: il 17% lo fa tutti i giorni, più del doppio che in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia (8%)
I divari tra Nord e Sud sono più ampi nel campo della cultura: nelle regioni meridionali ad andare a teatro è circa la metà di quanti lo fanno in quelle settentrionali mentre simili sono invece i tassi di frequenza dei cinema e degli spettacoli sportivi.
A prescindere dall’area geografica, tuttavia, è il titolo di studio a rappresentare il maggiore discrimine: chi è laureato va ad assistere a uno spettacolo teatrale o a un concerto di musica classica cinque volte di più di chi ha frequentato al massimo la scuola dell’obbligo.