È boom per i pagamenti digitali in Italia

pagamenti digitali in Italia
31-03-2022

In Italia sono molto pochi gli indicatori economici che possono vantare percentuali di crescita annua superiori al 5%, soprattutto negli ultimi 20 anni. Non certo il Pil, quello più importante, né i consumi o gli investimenti. I pagamenti digitali, invece, sì. 

L'incremento medio annuale, tra il 2015 e il 2021, è stato di ben l’8,3%, secondo i dati di Ernst & Young. Determinante è stata la performance dell’anno scorso, che ha visto un vero e proprio boom da questo punto di vista. 

Il valore di tutte le transazioni digitali ha raggiunto la cifra record di 311 miliardi. Si tratta di una stima che dovrà essere confermata, ma è indubbio che proprio nel 2021 vi è stata un’accelerazione che ci avvicina a quei Paesi europei da tempo molto più avvezzi all’uso di carte di credito e altri strumenti di pagamento diversi dalle banconote.
 
Gli stessi numeri ci dicono, infatti, che se tra il 2015 e il 2019 la crescita ogni 12 mesi era stata di circa il 10-11%, facendo decollare i pagamenti di questo tipo da 179 a 243 miliardi in 4 anni, tra il 2020 e il 2021 l’aumento è stato, invece, del 16%. Solo nel 2020 vi era stata una lieve riduzione, dello 0,7% che, se messa in relazione al calo del 9% dei consumi, appare poco significativa. 

Questo vuol dire che gli strumenti digitali sono sempre più importanti nella vita quotidiana degli italiani. Tra le cause c'è anche il Covid che ha limitato, per paura del contagio, lo scambio di banconote. Inoltre, nei periodi di lockdown ha costretto molti a effettuare compere online, anche di prodotti alimentari, i cui acquisti digitali sono cresciuti di ben il 70% nel 2020. Molti di coloro che avevano cominciato ad abbandonare il contante nel 2020, hanno confermato tale scelta anche con le riaperture, complice anche il Cashback di Stato, iniziato nel gennaio 2021.

La presenza dei pagamenti digitali nella vita di tutti i giorni è riscontrabile anche attraverso un altro dato:  la riduzione del valore dello scontrino medio per acquisti effettuati con strumenti cashless, il quale era pari a 66,5 euro nel 2015è diventato di 56,7 nel 2018 ed è sceso fino a 45,7 nel 2021. Ciò sta a significare che sempre più persone pagano con la carta di credito anche una birra o un caffè.

A crescere sono soprattutto i pagamenti contactless
A cosa ci riferiamo, esattamente, quando parliamo di pagamenti digitali? Viene spontaneo pensare a strumenti tradizionali come carte di credito e di debito (come il bancomat), ma questi strumenti sono talmente tradizionali da essere inclusi, secondo Ernst & Young, tra gli “old digital payments”. In ogni caso, nel 2021 essi hanno rappresentato ancora la maggioranza relativa dei pagamenti digitali, 146,5 miliardi su 311, cifra tuttavia in calo del 3% rispetto all’anno precedente. 

Il 2021 ha invece consacrato il trionfo dei pagamenti contactless, cresciuti, in valore, del 49%, e arrivati a 121,5 miliardi. Si tratta di acquisti effettuati con carte di credito e di debito che, grazie alla tecnologia Rfid, non devono necessariamente essere inseriti nel lettore Pos. Se l’acquisto è inferiore a 50 euro non è richiesto nemmeno l’inserimento del Pin. Bene anche l’e-commerce che vale 36,4 miliardi con un incremento del 19,4%: percentuale notevole se si considera che il termine di confronto è l'anno boom 2020.
 
Ma la novità maggiore nel campo dei pagamenti digitali è rappresentata da sistemi alternativi alla carta di credito o di debito: i mobili e i wearable payment. Sono quelli effettuabili tramite smartphone o smartwatch, con la tecnologia Nfc. A questi si aggiungono modalità ancora più di nicchia come le transazioni tramite gli smart speaker o addirittura device-free, come quelli biometrici, in cui basta esibire la retina o il volto. 

Nel complesso, sono ancora pochi i pagamenti effettuati in questo modo. Il loro valore è stato di 6,6 miliardi nel 2021, ma la crescita rispetto al 2020 è stata imponente, di ben il 95%. 

In futuro si potrebbe, quindi, uscire di casa non solo senza contanti, ma anche senza bancomat e carte di credito, e ai consumatori potrà bastare, per fare acquisti, solo il proprio cellulare, o, chissà, solo la propria faccia.