Focus: Il PNRR a sostegno delle donne

Il PNRR a sostegno delle donne
08-11-2021

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede importanti interventi caratterizzati da un forte impatto su determinate dimensioni orizzontali: promozione della parità di genere, riduzione delle disparità generazionali, riequilibrio dei divari territoriali, attraverso misure che riducano le distanze strutturali tra Centro-Nord e Mezzogiorno.
Si tratta di priorità non affidate a singoli interventi circoscritti in specifiche componenti, ma perseguite direttamente o indirettamente in tutte e sei le missioni del PNRR.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede diverse azioni con l’obiettivo di favorire l’inclusione di genere attraverso l’accrescimento della presenza femminile in importanti posizioni strategiche nel mondo del lavoro, la creazione di prospettive e l’aumento delle opportunità occupazionali per le donne.
In Italia il tasso di partecipazione delle donne al mondo del lavoro è pari al 53,1%, di molto inferiore rispetto al 67,4% della media europea. Nel Paese è presente un ampio divario di genere nel tasso di occupazione, pari a circa 19,8 punti percentuali nel 2019. Il tasso di inattività delle donne a causa della responsabilità di assistenza ha raggiunto il 35,7% ed è in continua crescita dal 2010. La quota dei lavoratori autonomi è pari al 7,1% degli occupati, quella delle lavoratrici autonome è pari al 3,5%. Nella classifica del Gender Equality Index dello European Institute for Gender Equality l’Italia si colloca in quattordicesima posizione, con un punteggio di 63,5 su 100, inferiore di 4,4 punti alla media UE.
In particolare, la Missione 4, tramite il Piano asili nido, mira ad innalzare il tasso di presa in carico degli asili, che nel 2018 era pari ad appena il 14,1 %. 
Si prevedono, inoltre, il potenziamento dei servizi educativi dell’infanzia (3-6 anni) e l’estensione del tempo pieno a scuola, per fornire sostegno alle madri con figli piccoli, migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia, incoraggiare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la conciliazione tra vita familiare e professionale. 
Anche la Missione 5 ricopre un ruolo di grande rilievo, in quanto persegue obiettivi di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere.
Infatti, le imprese femminili sono soltanto il 21,93% del totale delle imprese iscritte nel registro delle camere di commercio.
In particolare, il progetto, attraverso una strategia integrata di investimenti di carattere finanziario e di servizi di supporto, è volto a:
•    Promuovere l’imprenditoria femminile, sistematizzando e ridisegnando gli attuali strumenti di sostegno rispetto ad una visione più aderente ai fabbisogni delle donne;
•    Sostenere la realizzazione di progetti aziendali innovativi per imprese già costituite e operanti a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile (digitalizzazione delle linee di produzione, passaggio all’energia verde);
•    Sostenere l’avvio di attività imprenditoriali femminili attraverso la definizione di un’offerta che sia in grado di venire incontro alle necessità delle donne in modo più puntuale (mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro);
•    Creare un clima culturale favorevole ed emulativo attraverso azioni di comunicazione mirate che valorizzino l’imprenditorialità femminile, in particolare, presso scuole e università. 
Fondamentale, a tal proposito, è l’operazione culturale basata sul coinvolgimento delle scuole e delle università per orientare le donne ad impegnarsi in attività imprenditoriali. Ricopre qui un ruolo importante lo studio delle discipline Stem, ossia, delle materie scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), che necessita del coordinamento con la Missione 4.
Dal punto di vista operativo sarà creato e messo a regime il “Fondo Impresa Donna” a sostegno dell’imprenditoria femminile che rafforzerà finanziariamente:
•    Una serie di misure già esistenti lanciate per supportare l’imprenditoria, come NITO e Smart&Start (la prima misura supporta la creazione di piccole e medie imprese e auto imprenditoria, la seconda supporta start-up e PMI innovative) i cui schemi saranno modificati e calibrati per dedicare risorse specificatamente all’imprenditoria femminile
•    Il nuovo Fondo per l’imprenditoria femminile (previsto dalla Legge di Bilancio 2021) le cui modalità attuative sono in corso di definizione. Al Fondo saranno affiancate misure di accompagnamento (mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro, ecc.), campagne di comunicazione multimediali ed eventi e azioni di monitoraggio e di valutazione.

Per quanto riguarda in particolare il tema della parità di genere, come ovvio, le misure e gli obiettivi proposti dovranno essere accompagnati dal superamento di stereotipi, usanze e tradizioni, tuttora radicate nel nostro Paese.