Gli investimenti pubblici hanno spinto il Pil del Mezzogiorno

investimenti pubblici
10-07-2024

Non succedeva da anni: nel 2023 il Mezzogiorno è cresciuto più delle altre macroaree d’Italia. Il prodotto interno lordo del Sud e delle Isole, certifica l’Istat, è salito dell’1,3%, più della media italiana (+0,9%) e anche più di quanto sia cresciuta nel complesso l’Unione Europea (+0,4%). Nelle regioni dell’Italia meridionale l’economia si è espansa maggiormente rispetto a quelle del Nord-Ovest, dove il Pil è aumentato dell’1%, mentre nel Nord-Est e nel Centro la crescita è stata ancora inferiore, rispettivamente dello 0,8% e dello 0,5%. 

Anche l’occupazione ha visto un incremento nel Mezzogiorno più che altrove: il numero dei lavoratori è salito di ben il 2,6% in un anno rispetto all’1,8% italiano. Certo, si partiva da una base decisamente più bassa e un ruolo di rilievo lo ha certamente giocato anche la contrazione in termini reale dei salari, tuttavia questi numeri rappresentano certamente un cambiamento positivo rispetto al passato. La performance del 2023 ha fatto in modo che nel complesso il Mezzogiorno si ritrovi davanti alla media nazionale anche nel confronto con il 2019, l’anno precedente all’arrivo del Covid: rispetto ai livelli del 2019 l’economia delle regioni meridionali è cresciuta del 3,7%, mentre quella nazionale del 3,5%.
Tornando ai dati del 2023, è la Sicilia a superare tutti, con un aumento del Pil del 2,2%, seguita dal Veneto (+1,6%) e poi da Abruzzo e Molise (+1,4%). Non sono mancati i dati negativi: l’economia della Toscana, per esempio, ha subito una contrazione dello 0,4%; in rosso anche Friuli-Venezia Giulia e Marche, con un -0,2%.

Investimenti in opere pubbliche: +50,1% nel 2023 nel Sud e nelle Isole
Ma cosa ha causato la crescita del Mezzogiorno? Un indizio viene dai comparti che hanno visto gli incrementi più elevati e un differenziale maggiore rispetto al dato nazionale. Tra questi spiccano le costruzioni: qui l’aumento del valore aggiunto nel Sud e nelle Isole è stato del 4,6%, lo 0,7% in più che della media nazionale (+3,9%); rilevante anche l’andamento del settore dei servizi finanziari, immobiliari, professionali e alle imprese, +3,3%, un punto percentuale in più del dato nazionale (+2,3%). 
Secondo l’analisi dello Svimez, l’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, i numeri delle costruzioni sono dovuti al grande aumento degli investimenti in opere pubbliche, che nel Mezzogiorno sono cresciuti di ben il 50,1%, passando da 8,7 a 13 miliardi tra 2022 e 2023, a fronte di un incremento del 37,6% nel Centro-Nord. Nel complesso, le iniezioni di risorse da parte del PNRR e altri programmi di matrice pubblica sono state responsabili, da sole, di una crescita del Pil di mezzo punto percentuale, ovvero circa il 40% di quella totale (+1,3%).