Gli italiani abbandonano il contante più velocemente degli altri europei

Gli italiani abbandonano il contante più velocemente degli altri europei
24-10-2025

Nel 2024 è scesa al 52% la percentuale di cittadini europei che hanno effettuato dei pagamenti presso i punti vendita con il contante. Erano il 59% due anni prima e il 79% nel 2016. Si tratta di una riduzione del 7% in due anni, che in Italia diventa dell’8%: nel 2022, secondo le statistiche della Bce, era il 69% a utilizzare monete e banconote, mentre nel 2024 il 61%.

C’è un calo ancora più evidente per quanto riguarda le spese più frequenti, quelle fino a 30 euro, che rappresentano il 74% di tutti i consumi in Italia (il 73% nell’Eurozona). In questo caso il ricorso al contante è sceso in Italia dal 76% del valore del transato nel 2022 al 64% mentre nell’area euro, dove si partiva da livelli già più bassi, la discesa è stata dal 67% al 56%. È la prima volta che la variazione al ribasso registrata in Italia è maggiore di quella europea.

È da sottolineare però che, se guardiamo proprio ai dati in valore, le spese complessive in monete e banconote nel 2024 sono rimaste allo stesso livello del 2022, il 49% del totale, perché c’è stato un maggior ricorso al contante per le spese tra 30 e 50 euro, diventate più frequenti con l’inflazione.

Nei pagamenti online meglio dell’Eurozona
Queste statistiche, però, riguardano solo i consumi presso i punti vendita, come negozi, bar, ristoranti, ma sono sempre più frequenti gli acquisti effettuati in rete, e proprio in questo ambito l’Italia sta superando il resto dell’Eurozona: tra il 2019 e il 2024 nel nostro Paese i pagamenti online sono cresciuti dal 6% al 24%, mentre nell’Area euro l’incremento è stato inferiore, dal 7% al 21%.

Se anche in questo caso guardiamo ai dati in valore, in Italia si passa dal 16% al 38%, mentre nell’Eurozona dal 18% al 36%. Ovviamente in questo caso resta preponderante il ruolo delle carte di credito e di debito, che sono gli strumenti attraverso i quali avviene il 51,3% delle transazioni in rete (il 52,3% se consideriamo il valore dei pagamenti). Sono cifre superiori a quelle del 2022, mentre nell’area euro in media si scende sotto il 50%.

Assumono più importanza, a spese dei trasferimenti di credito come i bonifici, le soluzioni di e-payment come i wallet digitali. È attraverso questi strumenti che nel 2024 è passato sia in Italia che nell’area euro il 25,9% del valore delle transazioni online e il 5% di quelle presso i punti vendita. Hanno poi un peso crescente e ormai non trascurabile, pari al 15,1% (se consideriamo sempre il valore dei pagamenti online), altre soluzioni, come le carte regalo, i voucher, i servizi buy-now-pay-later, e altri ancora.

Questo maggiore utilizzo del canale digitale non era scontato, soprattutto se guardiamo a cosa è accaduto ai nostri vicini e in particolare all’economia più grande in Europa, la Germania: qui tra 2019 e 2024 la percentuale dei pagamenti online sul totale è salita solo dal 3% a un misero 7%, mentre in Italia veniva raggiunto il 24%, un dato, per una volta, superiore a quello medio dell’Eurozona.