Si tratta probabilmente del simbolo più eloquente della fine dell’emergenza pandemica. La libertà di viaggiare di nuovo, di spostarsi per andare in vacanza, incontrare amici e parenti che vivono altrove, è tra quelle che più a lungo sono state limitate in questi lunghi mesi di restrizioni e di zone colorate.
E gli italiani secondo l’Istat hanno intenzione di approfittarne. Pur con moderazione. Una moderazione dettata anche dalle condizioni economiche incerte oltre che dai timori per la situazione sanitaria.
Sono il 50,1% quelli che hanno intenzione di andare in vacanza quest’estate, una percentuale che naturalmente cambia molto in base all’età e alla collocazione geografica. Si arriva al 59,7% al Nord Ovest e si scende al 39,1% nel Mezzogiorno. E se si sale al 75,9% tra i giovani under 30, solo il 32,4% degli anziani si muoverà.
Si tratta potenzialmente di una percentuale decisamente superiore sia di quella dell’anno scorso, quando ad andare in vacanza furono tra luglio e settembre solo il 30,1% degli italiani, sempre secondo l’Istat, sia di quella del 2019, in epoca pre-Covid, quanto si mosse il 37,8%.
Non è detto naturalmente che le intenzioni si trasformino in realtà, ma se così fosse sarebbe un dato molto significativo, rappresentativo dell’intenzione di ritornare alla vita normale.
Un’altra statistica molto interessante e paradigmatica è però quella che riguarda le probabili destinazioni. Le vacanze saranno sempre più italiane. Solo il 6,2% ha intenzione di andare all’estero. Si tratta di una percentuale addirittura inferiore a quella dell’anno scorso, quando il 9,1% uscì dal nostro Paese, e appaiono molto lontane le abitudini dell’ultimo anno pre-pandemia, il 2019, quando fu il 23,9% a scegliere destinazioni estere.
Il 33,3% rimarrà nella propria regione, ma la spesa complessiva con tutta probabilità aumenterà rispetto al 2020
Un terzo delle persone non uscirà probabilmente neanche dalla propria regione secondo l’Istat, quota che diventa del 56,3% nel Mezzogiorno.
E se sulla scelta della destinazione possono contare le prudenze rispetto all’evoluzione della pandemia certamente sono altri i fattori, prevalentemente economici, quelli che determinano invece la durata della vacanza. Chi andrà all’estero, sostenendo quindi maggiori spese, farà di conseguenza vacanze più corte, che solo nel 17% dei casi saranno di più di due settimane, percentuale che sale al 31,6% tra chi rimarrà nella propria regione.
In generale quelli per le vacanze sono però tra i consumi che sono previsti in maggiore crescita. Secondo l’osservatorio di Findomestic erano il 54,8% quelli che in maggio avevano intenzione di fare un acquisto di un viaggio o di una vacanza nei successivi tre mesi, un record in epoca di pandemia, considerando che per esempio nel giugno 2020 si era arrivati solo al 45,2%. E una percentuale non troppo lontana da quelle di maggio e giugno 2019, ovvero il 56,9% e il 57,6%.
Verrà in parte compensato il crollo dell’anno scorso, quando la spesa domestica dei soli turisti italiani nel Belpaese è diminuita di 43,4 miliardi.
La voglia di ripartire, in tutti i sensi che ha questo verbo, appare più forte della crisi.
Gli italiani riprendono ad andare in vacanza
23-06-2021