I consumi delle famiglie italiane sono cresciuti più della media europea

I consumi delle famiglie italiane sono cresciuti più della media europea
02-07-2024

I dati più recenti di Eurostat ci dicono che nel 2023 la spesa pro capite delle famiglie italiane è risultata del 10% superiore alla media europea, in aumento rispetto agli anni precedenti. Non si tratta dell’effetto dell’inflazione: la spesa è infatti considerata in termini reali e misurata in standard di potere d’acquisto (PPS), ovvero parificando i panieri dei beni e tenendo conto del rapporto tra i prezzi e i redditi nelle singole realtà nazionali. Di conseguenza, in base ai dati di Eurostat si può correttamente affermare che in Italia, rispetto agli altri paesi europei, una parte più cospicua del reddito disponibile è stata allocata ai consumi.

Le cose sono andate diversamente in altre importanti economie europee: per quanto riguarda per esempio la Germania, i consumi delle famiglie, che nel 2019 erano del 23% maggiori della media Ue, nel 2023 sono stati solo del 14% più elevati. La spesa dei francesi, invece, è stata esattamente pari alla media europea stessa, mentre era superiore del 2% nel 2021 e di ben il 9% 10 anni prima, nel 2013.

Tra le ragioni di questo risultato la minore spesa dello Stato italiano in welfare e servizi
Ad oggi, quindi, i consumi reali degli italiani sono di 10 punti percentuali più elevati di quelli dei francesi. Come mai? Le ragioni sono molteplici e non risiedono tutte nella buona ripresa post-Covid dell’economia italiana

Di particolare importanza è stato il netto calo del tasso di risparmio, che un tempo era in Italia tra i più alti in Europa, mentre oggi è tra i più bassi, pari all’8,18% nel 2023, contro il 13,52% medio Ue e il 20,34% tedesco; un valore, quest’ultimo, che ci appare molto elevato, ma che si toccava anche nel nostro Paese negli anni ’90. Negli ultimi venti anni circa le famiglie italiane hanno sempre più trasferito i propri fondi dai conti correnti o dai conti deposito ai consumi, in parte certamente  in conseguenza di un cambiamento culturale, ma soprattutto per una questione di necessità.

Nel confronto europeo, infatti, in Italia il settore pubblico fornisce un supporto alle famiglie decisamente inferiore: i consumi finali dello Stato italiano nel 2023 sono stati del 21% più bassi di quelli medi Ue (sempre misurati in termini reali pro capite e a parità di potere d’acquisto), inferiori a quelli polacchi, ungheresi, slovacchi e naturalmente a quelli tedeschi, superiori alla media europea del 16%. In sostanza lo Stato spende per i propri cittadini in termini di welfare e servizi meno che altrove in Europa, spingendo le famiglie a spendere una quota maggiore del loro reddito disponibile in consumi e a trattenerne meno in risparmio.