I prezzi in Italia sono oggi più bassi di quelli medi Ue

I prezzi in Italia sono oggi più bassi di quelli medi Ue
18-07-2025

Il costo della vita è cresciuto in Italia negli ultimi anni, ma meno che negli altri Paesi europei, al punto che, secondo Eurostat, dal 2022 il livello medio dei prezzi italiani è più basso rispetto al livello medio dei prezzi nell'Ue. Nel 2024, per esempio, il costo dei beni e dei servizi consumati dalle famiglie era in Italia del 2,5% inferiore a quello registrato a livello comunitario: si tratta di un gap che si è allargato negli ultimi anni, visto che nel 2023 era del 2,2% e nel 2022 dello 0,2%.

Per l'intero periodo 2000-2022, invece, i prezzi italiani sono stati superiori a quelli medi europei, fino al record del 2014, quando erano risultati del 6,7% maggiori. Era l'esito anche di un carovita medio più forte che nel resto del Vecchio Continente, una tendenza che poi si è ribaltata, soprattutto durante la fiammata inflazionistica del 2022/23: i pur forti rincari che si sono verificati sono stati in Italia inferiori a quelli registrati altrove in Europa.

Nel 2024 la Svizzera è stato il Paese più caro, con prezzi di ben il 74,4% più alti rispetto alla media Ue, mentre all'interno dell'Unione Europea la Danimarca è in prima posizione, con una differenza del 43,1%. Con uno scarto superiore al 15% rispetto al dato comunitario sono stati un po' tutti i Paesi nordici, come Finlandia, +23,5%, Svezia, +15,1%, Paesi Bassi, +16%, mentre per Francia e Germania i divari sono stati dell'11,2% e dell'8,6%.

In Italia economici alcolici e abitazioni, ma non gas ed elettricità
Più economici dell'Italia la Spagna, -9,1% rispetto al dato Ue, la Grecia e il Portogallo, e quasi tutti i Paesi dell'Est. Non l'Estonia però, i cui prezzi dal 2023 hanno superato quelli italiani, mentre le altre realtà dell'Europa orientale hanno visto un veloce avvicinamento ai nostri numeri e a quelli dell'Unione europea.

Basti pensare che, se nel 2014 i prezzi cechi erano del 38,7% più bassi di quelli italiani, in dieci anni il divario è diventato solo del 9,3%, mentre se il confronto è con quelli rumeni, nello stesso periodo si è passati da un divario del 48,5% a uno del 34,7%. I prezzi, in fondo, si sono adattati all'andamento del Pil pro capite: quello italiano è ormai da 12 anni inferiore a quello medio Ue, e quello dei Paesi dell'Est aumenta rapidamente.
 
Non tutti i beni e i servizi, però, sono in Italia più economici rispetto al resto d'Europa, anzi. Gas, elettricità e le altre utenze sono del 17,9% più care della media Ue, e persino più costose rispetto alle mediamente molto care Irlanda, Danimarca e Paesi Bassi. Più proibitivi sono anche i prodotti e i servizi legati alla salute, che hanno prezzi del 16,6% più alti rispetto a quelli medi europei, nonché gli arredamenti, +9,4%, e le scarpe, +8,6%. Tra gli alimentari costano di più il pane, +8,5%, e latte, uova e formaggi, +5%. 

Al contrario ci sono dei risparmi considerevoli rispetto a quanto si spende nel resto dell'Ue nell'ambito delle bevande, alcoliche e non alcoliche, che costano rispettivamente il 16,1% e il 18,2% in meno della media europea. Prezzi più bassi anche per i servizi di trasporto, -15,2%, e per le comunicazioni, -14,3%. Il divario più grande è quello che riguarda le abitazioni: in Italia costano il 23,2% in meno rispetto alla media Ue. Tuttavia, lo sappiamo, si tratta di un dato che ovunque, e soprattutto nel nostro Paese, è destinato a variare molto in base all'area in cui sono collocate.