Il 2021 è stato un anno di grande ripresa per l'editoria

Il 2021 è stato un anno di grande ripresa per l'editoria
03-03-2022

Nonostante la ripresa superiore alle aspettative, che ha visto il Pil salire del 6,6% rispetto al 2020, nel 2021 l’economia italiana non è riuscita a tornare ai livelli precedenti al Covid. Se ne riparlerà, salvo imprevisti, nella prima metà di quest’anno. Ma, c'è un settore che, inaspettatamente, non solo ha ripianato le perdite accumulate del momento più duro della pandemia, ma è riuscito a crescere anche rispetto ai valori del 2019, e non di poco: l’editoria.

I numeri dell’Aie, Associazione Italiana Editori, sono eloquenti. L’anno scorso il valore generato dalle vendite di libri è cresciuto del 16% rispetto al 2020 e del 14% rispetto al 2019. Il giro d’affari complessivo, incluso il mercato degli e-book e gli acquisti online, ma con l’esclusione dell’editoria scolastica, è stato di 1 miliardo e 701 milioni, 212 milioni più alto rispetto a due anni prima.
 
Il numero di copie comprate dagli italiani è ammontato a 115,6 milioni, e anche in questo caso, vi è un incremento non solo rispetto al 2020 (+18%), ma anche al 2019 (+16%). A contribuire a questi numeri, probabilmente, non è stata solo una riscoperta della lettura nei mesi in cui gli italiani sono stati costretti a restare chiusi in casa, ma anche il calo dei prezzi di copertina. Nel 2021 mediamente un libro è costato 14,72 euro, contro i 15,08 dell’anno precedente e i 14,97 di quello prima della pandemia. 

Vi è poi un elemento particolarmente confortante per gli addetti del settore: durante il 2021 le vendite si sono distribuite in modo più omogeneo di quanto fosse avvenuto nel 2020 e nel 2019. Vi sono stati importanti incrementi, rispetto a due anni prima, soprattutto nei periodi di bassa stagione, come febbraio; mentre, a Natale gli acquisti sono stati inferiori rispetto a 12 mesi prima. 

In crescita le librerie online, ma non gli e-book
Analizzando più in profondità le statistiche di Aie emerge come la crescita del settore del 2021, e in particolare il superamento dei livelli del 2019, sia stato dovuto all’importante espansione del canale delle librerie online. Le vendite avvenute tramite queste sono arrivate l’anno scorso a 739,9 milioni. Erano state solo di 440,2 milioni due anni prima.
 
L’aumento degli acquisti presso le librerie fisiche, che pure c’è stato rispetto al 2020, non è invece bastato a superare i numeri del periodo pre-pandemico. Il giro d’affari, in questo caso, è stato di 876 milioni, contro i 951,7 del 2019. Marginale, pari solo a 85 milioni di euro, nonché in calo, il valore delle vendite presso la Gdo (Grande Distribuzione Organizzata). 

Ma, cosa comprano gli italiani nelle librerie e, sempre più, negli store in rete? Acquistano soprattutto libri cartacei. Questo sembra essere uno dei dati salienti del 2021. L’incremento dell’importanza del canale online, di dimensioni sempre più simili a quello delle librerie fisiche, non ha portato a un aumento delle vendite di e-book, anzi. Il loro valore è ammontato a 86 milioni, l’11% in meno rispetto al 2020 e, anche se il confronto con il 2019 è certamente positivo, questa modalità di lettura ha subìto una frenata. Probabilmente, durante il lockdown e la pandemia, in molti erano ricorsi a Kindle, Kobo e strumenti simili a causa della chiusura forzata delle librerie, ma sono poi tornati sui propri passi.
 
È invece ancora agli inizi, ma promettente, il settore degli audiolibri: le vendite hanno generato ricavi per 24 milioni nel 2021, in aumento del 37% rispetto al 2020, e del 266,6% sul 2019. È ancora presto per dire se questo nuovo canale contenderà più lettori a quello degli e-book o a quello dei testi cartacei. Quello che appare chiaro è che questi ultimi stanno dimostrando una inattesa capacità di resilienza.