IL PNRR: COSA È E A COSA SERVE?

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07-09-2021

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia, dell’importo complessivo di 191,5 miliardi di euro, è stato definitivamente approvato il 13 luglio 2021 e rappresenta un piano di riforma importante per rilanciare l’economia secondo un’ottica strutturale.
Il PNRR, infatti, si inserisce nel quadro rappresentato dal NextGenerationEU, uno strumento temporaneo per la ripresa da oltre 800 miliardi di euro, che ha l’obiettivo di sanare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di coronavirus ma, al tempo stesso, quello di trasformare l'economia europea, rendendola più sostenibile, digitalizzata e in grado di esercitare una leadership nei settori produttivi più innovativi.
Il Recovery and Resilience Facility metterà a disposizione 723,8 miliardi di euro di prestiti e sovvenzioni per sostenere le riforme e gli investimenti effettuati dagli Stati membri. 
NextGenerationEU stanzia, a fianco ad altri interventi, anche 50,6 miliardi di euro per REACT-EU (l'acronimo in inglese significa "assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa"), il quale continua ed estende le misure di risposta alle crisi e di riparazione delle crisi fornite attraverso precedenti iniziative di investimento in risposta al coronavirus.

Ma, in che modo il PNRR intende contribuire alla ripresa e al rilancio dell’economia?
Attraverso tre tipologie di azioni: le riforme orizzontali, le quali migliorano l'equità, l'efficienza, la competitività e il clima economico del Paese; le riforme abilitanti, ovvero, interventi funzionali a garantire l'attuazione del Piano e a migliorare la competitività e le riforme settoriali, ossia, innovazioni normative per introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti.
Queste riforme sono suddivise in sedici Componenti, raggruppate in sei Missioni.

Queste ultime riguardano:
1)    Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura per rendere la pubblica amministrazione più moderna nelle infrastrutture di comunicazione e nel sistema produttivo. Il totale destinato a questa Missione ammonta a 40,29 mld di euro, pari al 21,05% dell'importo totale del PNRR.
2)    Rivoluzione verde e transizione ecologica, con interventi per l’agricoltura sostenibile e per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti; programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili; investimenti per lo sviluppo delle filiere industriali della transizione ecologica e la mobilità sostenibile. Il totale destinato a quest'ultima Missione è pari a 59,46 mld di euro, ovvero, ad una percentuale del 31,05% dell'importo totale del PNRR.
3)    Infrastrutture per una mobilità sostenibile, per promuovere ed ottimizzare servizi di trasporto anche attraverso la digitalizzazione, con un ammontare da destinare pari a 25,40 mld di euro, corrispondente al 13,26% dell'importo totale del PNRR.
4)    Istruzione e ricerca in tutto il ciclo formativo, con, ad esempio, offerta di posti negli asili nido, migliore accesso all’università, reclutamento e formazione degli insegnanti. Il totale destinato a questa Missione è di 30,88 mld di euro, pari al 16,12% dell'importo totale del PNRR.
5)    Coesione ed inclusione, attraverso investimenti nelle infrastrutture sociali e per mezzo del sostegno all’imprenditoria femminile. Il totale destinato a questa Missione è di 19,85 mld di euro, pari al 10,34% dell'importo totale del PNRR.
6)    Salute, in merito al rafforzamento della prevenzione e assistenza sul territorio. Il totale destinato a quest'ultima Missione è di 15,63 mld di euro, corrispondente all'8,16 % del totale del PNRR.

L'Europa è già adesso l'area più avanzata nell'utilizzo delle energie rinnovabili e nella riduzione delle emissioni nocive, soprattutto nel settore dei trasporti. Portare i Paesi sulla frontiera più sviluppata nell'utilizzo delle tecnologie sostenibili potrebbe consentire all'Europa di cominciare a fornire tecnologie alle altre macroaree economiche. 
Sul fronte del digitale, invece, l'UE appare in ritardo rispetto agli Stati Uniti, al Giappone e alla stessa Cina. Gli investimenti, quindi, sono mirati a colmare il gap in un settore particolarmente innovativo permettendo all'economia di crescere con maggior velocità rispetto ai competitors globali. Inoltre, migliorare il livello di digitalizzazione (connessioni più rapide, Pubblica Amministrazione più efficiente, utilizzo dei servizi on-line, fintech...) consente di generare impatti positivi ad ampio spettro sull'economia.
L’Italia è la prima beneficiaria del Next Generation EU (NGEU) e, attraverso il PNRR e le strategie nazionali di attuazione, “si pone l’obiettivo di consegnare alle generazioni prossime un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale”, come ha affermato Mario Draghi.

Nelle prossime settimane vedremo più da vicino gli aspetti principali del Piano.