In Italia le multinazionali sono 7.353 e ci lavorano 3,7 milioni di persone

In Italia le multinazionali sono 7.353 e ci lavorano 3,7 milioni di persone
22-05-2025

Secondo i dati di Eurostat del 2023, sono ben 151.004, 18mila in più rispetto a 5 anni fa, le imprese multinazionali che operano nei Paesi dell’Unione Europea e dell’Efta (cioè Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Di queste, solo una parte, 96.218, hanno il quartier generale nella Ue, un dato comunque maggiore di quello del 2018, quando erano 88.435.

Il gruppo più nutrito di multinazionali con sede nell’Ue è quello della Germania, con 15.484 imprese di questo tipo, seguita da Paesi Bassi e Svizzera con numeri pari, rispettivamente, a 13.372 e a 10.897. Questi due ultimi Paesi, tra l’altro, sono tra quelli con una maggiore densità di multinazionali, ovvero dove ce ne sono di più rispetto al numero di abitanti: sono 75,1 ogni 100mila persone nei Paesi Bassi e 123,6 in Svizzera. La media europea, invece, è di 24,7.

Sistemi fiscali e bancari convenienti hanno certamente giocato un ruolo importante nella scelta di molte imprese internazionali di stabilire la propria sede ad Amsterdam, Rotterdam, Ginevra o Zurigo.

E l’Italia? Le multinazionali italiane nel 2023 erano 7.353, ovvero 12,5 ogni 100mila persone. Il loro numero, però, ha registrato importanti oscillazioni nel corso degli anni: erano di più, precisamente 7.970, nel 2018, ma l’anno dopo erano diminuite a 6.693, per poi risalire a 7.585 nel 2021 e in seguito diminuire nuovamente. Siamo quinti nell’area Ue-Efta, dopo le già citate Germania, Paesi Bassi, Svizzera e dopo la Francia, dove le imprese multinazionali sono 7.648.

Il 20% dei lavoratori italiani è impiegato in una multinazionale
L’importanza delle multinazionali in ambito occupazionale è molto maggiore di quella che il loro mero numero potrebbe fare immaginare, perché queste imprese internazionali sono normalmente molto più grandi della media. Nel 2023 queste occupavano nei Paesi dell’Ue 47,8 milioni di persone, 7,8 milioni in più rispetto al 2018.

A livello percentuale si tratta del 29% di tutti i lavoratori, un dato in leggero calo rispetto al 31% di soli 5 anni prima. I picchi maggiori sono quelli del piccolo Lussemburgo, 52%, e poi della Svezia e della Finlandia, dove nel 2023 erano il 43% e il 41% a essere impiegati in aziende multinazionali, del loro Paese o a controllo estero. Maggiore della media è anche il dato francese, 37%, e quello tedesco, 32%.

In Italia nel 2023 il 20% dei lavoratori era impiegato in una multinazionale, una quota poco più bassa rispetto a quella del 2018, perché l’aumento occupazionale che si è verificato in quegli anni ha interessato soprattutto imprese di altro tipo. Certamente, comunque, c’è stato un incremento degli occupati in Italia anche presso le aziende multinazionali: nel 2023, infatti, il loro numero era salito a 3,7 milioni, 300mila in più rispetto a 5 anni prima.

I lavoratori e le lavoratrici delle aziende multinazionali nel nostro Paese sono concentrati soprattutto in realtà molto grandi: 2,9 milioni in quelle con 1.000 o più addetti, 500mila in aziende con 250-1000 dipendenti e solo 300mila in imprese medie, con 50-250 lavoratori. Certamente un dato in netta controtendenza con quelli strutturali italiani, che vedono un ruolo delle piccole aziende nell’occupazione decisamente più alto.