Nell’immagine la Banca di Amsterdam (Fonte: https://www.beursgeschiedenis.nl)
La crescita economica in alcuni Paesi si accompagna a una innovazione della finanza.
Oltre le fiere di cambio che regolavano le transazioni finanziarie con l'uso di titoli di credito, di girate cambiarie e di moneta fiduciaria, si diffondono istituzioni finanziarie che contribuiscono ad abbassare i livelli d’incertezza che minacciavano le operazioni commerciali e finanziarie dell’epoca. Tra il XVII e XVIII secolo si delineano un sistema monetario e una innovazione finanziaria che ebbero inizio prima in Olanda e poi in Inghilterra.
Le Province Unite (Olanda) disponevano della più grande Compagnia e flotta specializzate nel commercio a lunga distanza e importavano metalli preziosi di ogni tipo trasformandoli in moneta internazionale.
In Olanda si adottavano "due sistemi monetari: il primo basato sulla moneta internazionale per gli scambi con l'estero, il secondo, per uso interno, basato su una moneta a basso contenuto intrinseco che incoraggiava le esportazioni" ("Storia della moneta", M. Vincenzini 1996).
Il Parlamento olandese (Stati generali delle Provincie Unite) istituì nel 1602 la Compagnia Olandese delle Indie Orientali con il compito di controllare tutti gli scambi commerciali marittimi verso l'Asia e, soprattutto, di contenderli ai Regni di Spagna e Portogallo.
La Compagnia ebbe il capitale finanziario costituito da azioni sottoscritte pubblicamente dai cittadini di ogni ceto sociale.
Questo primo tentativo di creazione di una società per azioni a capitale diffuso fu un successo imprenditoriale di grossa portata che portò allo scambio di azioni presso una delle prime Borse valori al mondo.
Nel 1609 fu istituita la Banca di Amsterdam. Questa, oltre alla conversione di tutte le monete europee in banconote con garanzie dello Stato olandese, permetteva di aprire depositi denominati in un'unità di conto monetaria propria della Banca.
Furono via via istituite banche di prestito con accettazione di azioni in garanzia che crearono un mercato dei titoli di debito privato (investitori privati) e di debito pubblico (Stato di Olanda), prime forme di fondi comuni d'investimento.
La nascita, poi, di banche con il sistema di accettazione di depositi in tutte le monete europee, l'emissione di "note di credito", l'uso degli assegni bancari, fondato sulla fiducia nel debitore, la creazione delle prime banche che stampavano ed emettevano banconote in nome e per conto dello Stato (o del Sovrano), l'offerta pubblica di titoli di debito e di titoli di partecipazioni al capitale di rischio (le azioni), e le società per azioni a partecipazione diffusa, crearono un sistema finanziario più sicuro nel mondo.
Contemporaneamente, in Gran Bretagna nascevano istituzioni bancarie private e a Londra la Banca d'Inghilterra (1694).
La reputazione della Banca di Amsterdam si incrinò nel 1763, in seguito ad un crollo di borsa che ebbe ricadute anche all'estero.
Nel 1814 Guglielmo I dei Paesi Bassi fondò la Banca dei Paesi Bassi dandole lo statuto di unica banca d'emissione del nuovo regno, e nel 1820 la Wissel Bank (Banca di Amsterdam) chiuse definitivamente i battenti.
Questo testo fa parte di una serie di articoli (qui si può leggere l'introduzione, la prima parte, la seconda parte, la terza parte, la quarta parte, la quinta parte, la sesta parte, la settima parte, l’ottava parte, la nona parte e la decima parte).