Questo Natale le famiglie italiane aumenteranno i propri consumi e spenderanno per i regali più dell’anno scorso anche in termini reali, ovvero al netto dell’inflazione. Secondo la consueta indagine di Confcommercio coloro che decideranno di regalare qualcosa ai propri cari, ovvero 43 milioni di persone, spenderanno mediamente 186 euro: 21 in più rispetto al 2022 quando, a causa dei timori generati dall’inflazione, è stato toccato un record minimo. Questi 186 euro, però, sono inferiori rispetto a quelli spesi nel 2020, in piena emergenza Covid, e a quelli del 2019, ovvero 194 euro, sempre calcolati in euro costanti, cioè in termini reali.
Le cifre destinate ai regali risultano maggiori di quelle attuali in tutto il decennio scorso e soprattutto nel periodo precedente alla recessione del 2011-2013. Nel 2009, a conferma di quanto detto, i dati indicano una spesa di 280 euro a persona. Tale somma, ad oggi, si è notevolmente ridotta, probabilmente anche per cause sia di natura sociale che economica, come il calo demografico e l’indebolimento dei rapporti di parentela. Del resto la percentuale di quanti affermano che faranno regali è scesa in tredici anni dal 91% al 73,2%.
A livello aggregato quest’anno verranno spesi per i doni 8 miliardi di euro, 900 milioni in più rispetto al 2022, ma 2,1 miliardi in meno rispetto all’ultimo Natale prima del Covid. Buona parte di questi soldi fanno parte del monte tredicesime di 50,1 miliardi a cui, secondo Confcommercio, vanno tolti 7,9 miliardi di tasse di fine anno, come l’Imu. Il risultato è una disponibilità di 1.882 euro a famiglia, 274 in più rispetto al 2022, grazie al parziale rientro di quelle spese extra per il caro-energia che lo scorso dicembre avevano colpito tutti gli italiani.
La concorrenza del Black Friday e dei viaggi alle spese per il Natale
I calcoli di Confesercenti sono in parte diversi. Secondo l’associazione gli italiani spenderanno per i regali 223 euro, ma anche in questo caso vi è un aumento rispetto al 2022 del 13%. Considerando anche l’inflazione specifica dei beni più acquistati nel periodo la crescita reale è del 6%. Se includiamo tutti i consumi, invece, l’incremento dovrebbe essere dell’1,2% a dicembre.
Si tratta di un dato apparentemente in contraddizione con il recente sondaggio di Ipsos che vede il 42% degli italiani affermare che spenderà meno dell’anno scorso e solo il 10% di più, mentre per il 48% non vi saranno grandi differenze. È possibile che questa percezione sia causata, oltre che dalla situazione economica, anche dalla presenza di ulteriori occasioni di acquisti e consumi che in un certo senso fanno concorrenza a quelli per il Natale vero e proprio. Per esempio il Black Friday, che per Ipsos ha assorbito 3,5 miliardi di euro, 216,8 per ogni acquirente, mentre per Altroconsumo ha comportato una spesa di 261 euro a testa e coinvolto l’85% dei consumatori, il 13% in più che nel 2022.
Non solo, ci sono anche i viaggi a generare un maggior esborso di denaro. Per Confesercenti nel weekend dell’Immacolata le presenze nelle strutture ricettive sono state 4,5 milioni, il 4,3% in più di un anno prima. Durante le vacanze di Natale, invece, secondo Ipsos farà una vacanza il 20% degli italiani, il 2% in più che a fine 2022. L’incremento è tuttavia maggiore, del 6%, se consideriamo quanti si muoveranno, magari solo per un fine settimana, in tutta la stagione invernale, ovvero il 62%. Tra questi aumentano quelli che intendono viaggiare in Europa e diminuiscono coloro che pensano di rimanere in Italia, cosa che probabilmente comporterà un aumento della spesa.