La spesa per i viaggi e le vacanze crescerà più dell’inflazione

La spesa per i viaggi e le vacanze crescerà più dell’inflazione
22-07-2024

Tra i dati interessanti emersi nell’ultimo Rapporto congiunturale di Confcommercio vi sono quelli relativi alle abitudini di spesa degli italiani per viaggi, vacanze e spostamenti. Rispetto al 2023 la spesa dedicata a questi consumi è cresciuta del 10%, un aumento superiore tanto al dato dell’anno scorso quanto alla crescita del potere d’acquisto registrata nel primo trimestre 2024 (+3,3% sul trimestre precedente).  L’aumento è stato maggiore anche rispetto all’inflazione, attestatasi a giugno al +0,8% su base annua; volendo considerare anche solo la variazione di alcuni prezzi, come quelli legati ai servizi ricettivi e alla ristorazione (+4,3%) e ai trasporti (+1,6%), lo scarto rimane. In altre parole, sembra che quest’anno le famiglie italiane abbiano scelto di dedicare una quota maggiore del proprio reddito disponibile alle vacanze. Non a caso la percentuale di quanti aumenteranno la propria spesa per questa finalità, il 31%, è molto più alta di quella di quanti la diminuiranno, il 18%, mentre per il 42% il budget non cambierà.

Secondo Confcommercio quest’estate ai viaggi più lunghi saranno dedicati 1.015 euro a testa e a quelli più brevi 660, mentre alle uscite fuoriporta, magari solo per un weekend, 400 euro. Nel complesso la spesa media pro capite prevista sarà di 1.190 euro, perché buona parte dei nostri connazionali, il 51%, si concederà un mix di vacanze brevi e lunghe, il 2% in più rispetto al 2023. Dato significativo: solo il 16% non trascorrerà nessuna notte fuori casa, un dato in netto calo rispetto a quello dell’anno scorso, 23%. 

Per quanto riguarda le destinazioni, solo il 58% dei vacanzieri rimarrà esclusivamente in Italia mentre ben il 34% alternerà mete nazionali a quelle estere e l’8% opterà solo per queste ultime.

Crescono gli stranieri, il turismo diventa sempre più importante per la nostra economia
Le previsioni di Confcommercio trovano una conferma in quelle di Coldiretti, che stima che i 38 milioni di italiani che faranno almeno un giorno di vacanza spenderanno il 12% in più rispetto al 2023.

Non si tratta, però, di una tendenza solo italiana: secondo la European Travel Commission gli europei che viaggeranno tra giugno e la fine del 2024 arriveranno al 75,7%, il 6% in più rispetto al 2023. La crescita sarà trainata, oltre che dai nostri connazionali, anche dagli spagnoli, tra cui la quota di vacanzieri salirà del 10%, mentre a livello demografico si assiste a una conferma della crescente importanza della silver economy: tra gli over 55 quanti andranno in vacanza saranno l’11% in più dell’anno scorso. 

Il nostro Paese è al secondo posto dopo la Spagna tra le destinazioni preferite dagli europei, davanti alla Francia e alla Grecia. È soprattutto grazie a questi arrivi che il settore del turismo è destinato a pesare di più nella nostra economia: secondo il World Travel & Tourism Council, in modo diretto e indiretto il turismo costituisce ad oggi il 10,8% del Pil nazionale, ma tra dieci anni, nel 2034, questa percentuale salirà al 12,6%; le persone occupate direttamente o indirettamente nel settore saranno 3 milioni e 560mila, il 15,7% della forza lavoro, contro il 13% odierno.