Siamo ancora alla insufficienza. Non grave, ma pur sempre insufficienza. Il livello di conoscenza delle dinamiche economiche e assicurative degli italiani è a quota 56 su una scala di 100*, quindi a 4 punti dalla promozione.
Il problema è che non si registrano progressi: il 56 del 2025 è lo stesso punteggio del 2023. Un piccolo segnale positivo arriva dal calo di chi resta sotto quota 40 - i cosiddetti analfabeti finanziari - scesi al 10% contro il 12% di un anno fa. Di contro, però, non crescono gli italiani che superano la sufficienza, ovvero il punteggio di 60, che rimangono una minoranza: il 40%, come nel 2024 e meno che nel 2023 (41%), anche se più che nel 2022, quando erano solo il 34%. L’italiano medio, insomma, conosce qualche rudimento di finanza, ma non abbastanza per gestire in modo pienamente consapevole ed efficace i propri averi.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono i più anziani quelli meno istruiti, ma i più giovani: chi ha meno di 25 anni non va oltre i 51 punti, uno in più rispetto al 2024, ma due in meno rispetto a 2 anni fa.
Poco sotto la media anche i 25-34enni, che, pur essendo il gruppo con la quota più alta di laureati: ottengono un punteggio di 55, in lieve crescita rispetto all’anno scorso. Se i 35-44enni sono esattamente in media, i 45-64enni e gli over 64 anni raggiungono 57 punti, un dato al di sotto della soglia di sufficienza.
Il divario più marcato resta quello di genere
I divari territoriali restano evidenti: il livello più basso di alfabetizzazione finanziaria si registra nel Mezzogiorno, con un punteggio medio di 54, mentre sale a 56 nelle regioni del Centro e diventa massimo nel Nord Ovest e nel Nord Est, con 58, un dato che, però, anche in questo caso rimane sotto la sufficienza. C’è, comunque, un piccolo miglioramento nel Sud e nelle Isole, dove si sale di un punto, tornando al valore del 2023 e riducendo il gap rispetto al Nord da 5 a 4 punti.
Un divario più ampio e forse ancora più dannoso è quello di genere: le competenze finanziarie delle donne non vanno oltre un punteggio di 54, mentre quelle degli uomini raggiungono i 59 punti, per un gap di 5 punti che rimane inalterato rispetto sia al 2024 che al 2023.
In sostanza, ad essere più attrezzati in termini finanziari sono gli uomini con più di 45 anni che vivono nelle regioni settentrionali e che rappresentano anche il segmento con i redditi più alti. Secondo la stessa ricerca, infatti, se a dichiarare di avere risparmi sufficienti per gli anni futuri sono solo il 29% degli italiani, tra i più anziani (coloro che superano i 64 anni) si raggiunge il 44% e tra gli uomini il 33%, mentre tra le donne si scende al 24%.
Un dato che conferma come l’educazione finanziaria sia una leva decisiva da potenziare innanzitutto tra le fasce più fragili, per ridurre le disuguaglianze e promuovere una consapevolezza economica diffusa.
*Tutti i dati e le percentuali riportati provengono dal Rapporto Edufin 2025, realizzato da Alleanza Assicurazioni in collaborazione con SDA Bocconi.