Le criptovalute

criptovalute
27-09-2022

“Abbiamo bisogno di un sistema di pagamento basato sulla crittografia invece che sulla fiducia, per consentire a due parti di negoziare senza dover dipendere dalla garanzia di altri”.
(Satoshi Nakamoto)

 

Possiamo considerare la criptovaluta come un mezzo di pagamento che può essere usato per scambiare informazioni digitali attraverso un sistema denominato Blockchain (in italiano “catena di blocchi”) e basato sulla crittografia, ovvero, una tecnica di rappresentazione di un messaggio in una forma tale che l'informazione in esso contenuta possa essere recepita solo dal destinatario.
Questi protocolli crittografici permettono di generare Bitcoin (le prime e più note criptovalute, create nel 2008 da Satoshi Nakamoto, pseudonimo del fondatore anonimo che ne pubblicò il white paper) e di validare le relative transazioni.
La crittografia ha una duplice valenza:
•    Proteggere le transazioni;
•    Registrare le somme di denaro scambiate: Le transazioni vengono registrate cronologicamente nella Blockchain, che a differenza di un tipico registro bancario, non contiene i bilanci di ogni account, ma registra un proprietario per ogni somma di denaro scambiata. Per spendere Bitcoin il proprietario preleva i soldi da una transazione precedente, di cui è stato beneficiario, e li assegna a qualcun altro.

Questa “valuta virtuale” attualmente, nella gran parte dei Paesi, non ha corso legale, ma può essere scambiata da persone fisiche e giuridiche.
Per quanto riguarda l’Italia, la criptovaluta viene così descritta dalla normativa (V direttiva europea in materia di antiriciclaggio, recepita nel nostro ordinamento):
“Una rappresentazione di valore digitale che non è emessa o garantita da una banca centrale o da un ente pubblico, non è necessariamente legata a una valuta legalmente istituita, non possiede lo status giuridico di valuta o moneta, ma è accettata da persone fisiche e giuridiche come mezzo di scambio e può essere trasferita, memorizzata e scambiata elettronicamente”.

Alcuni Stati, tra cui il Giappone, hanno invece riconosciuto corso legale al bitcoin, e dunque quest’ultimo può essere utilizzato legalmente al posto della valuta locale.
Il portale CoinGecko conta quasi 13mila criptovalute, per un valore totale di mercato superiore ai 2mila miliardi di dollari, per il 60% composto da Bitcoin ed Ethereum, la seconda criptovaluta più apprezzata. 
Altri esempi di criptovalute sono: LiteCoin, Ripple, Cardano, Tron.

La maggior parte delle criptovalute condivide un insieme di caratteristiche comuni:

•    Digitali/ virtuali: Tutte le criptovalute esistono solo in forma digitale e non fisica. 
 Pertanto, non è possibile trovare in circolazione dei Bitcoin in formato cartaceo o metallico.
•    Trustless: Non è necessario fidarsi di una persona, di una materia prima o di un’istituzione centrale per fare transazioni. La fiducia viene trasferita da un’autorità centrale a un sistema di consenso distribuito.
•    Globali: Le criptovalute non sono soggette a confini fisici o politici: è possibile per chiunque effettuare una transazione.
•    Sicure: La proprietà (ownership) delle criptovalute può essere dimostrata esclusivamente crittograficamente. Una transazione può essere creata solo se si è in possesso delle chiavi crittografiche necessarie.
•    Immutabili: Una volta che una transazione viene confermata e aggiunta alla blockchain, nessuno può modificarla o eliminarla.
•    Basate sul consenso: In una criptovaluta, le regole sono programmate nel meccanismo di consenso che governa il network decentralizzato. Il consenso è il processo incaricato di decidere se una transazione sia valida o meno e di definire la politica monetaria di una criptovaluta.
•    Aperte: In una criptovaluta non vi è nessun livello di controllo e nessuna autorità centrale incaricata di decidere cosa sia possibile fare.
•    Neutrali: Una criptovaluta non discrimina in base al mittente, al destinatario o all’oggetto della transazione; è dunque possibile trasferire l’equivalente di 1 dollaro o 100 milioni di dollari a chiunque. Ad esempio, la più grande transazione sul network del Bitcoin è stata di 150 milioni di dollari (500.000 BTC): essa è stata effettuata nell’aprile 2015 senza pagare alcuna commissione.

Fonti consultate: “Blockchain- Tecnologia e applicazioni per il business” (HOEPLI, Gianluca Chiap, Jacopo Ranalli, Raffaele Bianchi), ISPI Il Futuro del Denaro - ISPI | ESSAY (ispionline.it).

blockchain

Questo testo fa parte di una serie di articoli (qui si può leggere l’introduzione, la prima parte, la seconda parte, la terza parte, la quarta parte, la quinta parte, la sesta parte, la settima parte, l’ottava parte, la nona parte, la decima parte, l’undicesima parte, la dodicesima parte, la tredicesima parte, la quattordicesima parte, la quindicesima parte, la sedicesima parte e la diciassettesima parte).