MIGLIORA IL CLIMA DI FIDUCIA DELLE IMPRESE SULL’ECONOMIA NEL BREVE E MEDIO PERIODO

CLIMA DI FIDUCIA
22-05-2024

Le imprese cominciano a vedere un po’ meno nero: secondo la Banca d’Italia la percezione sul futuro dell’economia, sugli investimenti e sulle condizioni che li rendono possibili, è migliorata nei primi tre mesi del 2024

Certo, coloro che ritengono che investire convenga oggi meno rispetto a tre mesi fa sono il 7,5% in più di quelli che pensano il contrario. Tuttavia il saldo è certamente meno negativo rispetto al 2023, durante il quale il divario è sempre risultato superiore al 18%, per non parlare del terzo trimestre del 2022, quando l’impennata dei prezzi dell’energia l’aveva portato al 60%. Si deve tornare al 2021 per vedere il segno più, ovvero per trovare una percentuale di ottimisti superiore a quella dei pessimisti. 

I risultati migliori relativamente agli indicatori di fiducia delle imprese sono quelli del settore dei servizi e delle costruzioni, nei quali il saldo è ad oggi negativo solo per il 5,1%, mentre rimane a doppia cifra, al 10,4%, nell’industria. Del resto la produzione industriale ha continuato a contrarsi nel primo trimestre del 2024, segnando un -1,3% rispetto al trimestre precedente e un -3,5% su base annua, anche in conseguenza della crisi che al momento sta attraversando l’industria tedesca. Anche in questo caso, però, sembra esserci un po’ di luce in fondo al tunnel: sempre secondo Banca d’Italia, nel febbraio 2024 la percentuale di settori che sono in espansione è salita al 47,6% (45,1% a gennaio), il dato migliore da un anno e cinque mesi a questa parte, ovvero da settembre 2022. 

Si attende una ripresa dei ricavi

Le attese sugli investimenti delle imprese italiane rimangono prudenti, seppur positive: coloro che ritengono che nella propria azienda gli investimenti cresceranno rispetto a un anno prima sono il 13,6% in più di quelli che pensano che scenderanno. Questa differenza è massima, al 19%, nei servizi, mentre scende al 7,5% proprio nell’ambito dell’industria. 

Il dato più positivo, però, è quello che riguarda le stime sull’andamento dei ricavi. In questo caso il saldo tra le aziende che prevedono un aumento tra aprile e settembre e quelle che pensano che le entrate diminuiranno è in generale salita. Cresce a un saldo positivo superiore al 20% sia per le grandi imprese (che del resto erano già ottimiste nel semestre ottobre 2023-marzo 2024) che per quelle di dimensioni minori. Significativa la presenza di un netto miglioramento anche nel clima di fiducia delle micro-imprese, quelle con meno di 10 addetti: nel loro caso in precedenza prevalevano le previsioni negative, mentre adesso quelle positive sono più numerose delle prime di più del 20%. 

Il saldo tra aziende in espansione e quelle che pensano di subire un calo dei ricavi nel caso dei servizi arriva oltre il 30%, ma è passato in positivo anche nell’industria, il comparto (anche in questo caso) più pessimista in assoluto. Minori sono le differenze settoriali quando si parla di redditività, con il relativo indicatore in crescita rispetto a un anno fa e di poco inferiore al 15% per tutti i principali comparti, ad esclusione del commercio, per il quale del resto i margini sono solitamente inferiori alla media di tutti i settori