Questo articolo è il primo di una serie di contributi che ripercorreranno alcuni passaggi importanti della storia della moneta, dall’antichità a oggi.
“…Quando per soddisfare i bisogni si cominciò a fare ricorso a fonti straniere importando le cose mancanti ed esportando quelle in eccesso, entrò necessariamente in uso una moneta. Infatti, non tutte le cose per natura necessarie erano di facile trasporto: perciò per facilitare gli scambi si convenne di dare e accettare un qualcosa che, oltre ad essere utile di per sé, possedesse il vantaggio di essere facilmente impiegabile per le necessità della vita, come il ferro o l’argento o anche qualche altro materiale, dapprima definito semplicemente nella sua dimensione e nel suo peso, poi con l’impressione di un carattere, che potesse dispensare dall’effettuare la misurazione, e che servisse da marchio indicante la quantità…”.
(Aristotele, Politica, I, 1257a)
Nonostante numerosi studi e ipotesi su chi abbia "inventato" la moneta, nessuno è ancora giunto a una risposta definitiva.
Alcuni storici fanno risalire a Creso, re della Lidia nel VI sec. a.C. il primo uso della moneta.
La felice posizione geografica della Lidia (una regione della odierna Turchia), posta tra Oriente e Occidente, la sua ricchezza di miniere d'oro e contemporaneamente l'aridità del territorio che non permetteva grandi coltivazioni, spingevano gli abitanti al commercio, dapprima sotto forma di baratto, poi secondo le varie modalità di scambio che costituiscono la genesi della moneta.
Altri studiosi sostengono invece che siano state le prime colonie greche stanziatesi sulla costa dell'Asia Minore a dare, con gli intensi traffici commerciali, l'input alla nascita della moneta. Comunque sia, fu nell'area dell'Asia Minore che si sviluppò una forma di scambio pratica e snella, tale da promuovere sia gli scambi commerciali, sia quelli culturali dei popoli affacciati sul Mediterraneo.
Testimonianza ne sono i ritrovamenti di monete in elettro (una lega naturale in oro e argento) principalmente a Efeso, sulla costa dell'Asia Minore, che dimostrano come le prime emissioni si siano avute in Oriente (VII sec. a.C.). In seguito, furono i greci a coniare monete d’argento con la figura di Poseidone; questa moneta si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo Occidentale.
Fino alla creazione delle banconote, tra il 1700 e il 1800, il valore della moneta corrispondeva a quello del metallo di cui era composta (valore intrinseco).
Poteva però capitare che si praticasse la cosiddetta "tosatura": venivano raschiate piccole quantità di metallo prezioso dalle singole monete che continuavano ad essere scambiate per il loro valore nominale.
Questo fatto era noto per cui la tendenza dei mercanti, cambiavalute e dei banchieri era, da una parte, quella di pagare solamente con monete danneggiate, e quindi con minor valore intrinseco (ridotta componente di metallo prezioso) rispetto al loro valore nominale, e dall'altra, quella di accettare solo monete "buone" di recente conio.
A questo proposito, Thomas Gresham, un agente finanziario della Regina Elisabetta I, enunciò la legge secondo cui "la moneta cattiva scaccia quella buona" (legge di Gresham). Lo fece nel 1558, in una lettera inviata alla Regina in cui spiegò cosa stesse capitando in quegli anni allo scellino inglese, in seguito all'operato del Re Enrico VIII (padre della Regina) che, per rimpinguare le casse dello Stato senza dover aumentare le tasse, aveva deciso di ridurre la quantità di argento degli scellini, conservandone il valore nominale. Le monete "cattive" (ridotte di peso e limate) circolavano rapidamente; invece, le monete buone venivano conservate o spedite all'estero e vendute a peso e non in base al valore nominale.
Piccola curiosità: secondo la storia, il termine "moneta" deriva dall'appellativo che i Romani avevano dato alla dea Giunone dal verbo latino "monere", ossia "avvisare", perché nel 390 a.C. a Roma proprio nei pressi del tempio di Giunone le oche presenti iniziarono a starnazzare per avvisare dell’arrivo dei Galli.
Gli anelli di bronzo utilizzati per effettuare le compravendite durante l'Antica Età del Bronzo. © M.H.G. Kuijpers CC-BY 4.0