Nel 2024 i fatturati delle aziende previsti in ripresa, specie nell'industria

Nel 2024 i fatturati delle aziende previsti in ripresa
17-07-2024

L'industria manifatturiera, stretta tra le conseguenze degli alti costi energetici, il calo della domanda mondiale e gli alti tassi di interessi, non ha avuto un 2023 positivo. La buona notizia è che per il 2024 le imprese del settore manifatturiero prefigurano un incremento del volume delle vendite.

Se l’anno scorso, infatti, i fatturati erano scesi del 2,6%, quest’anno dovrebbero salire dell’1%, trainando, così, il dato medio nazionale, che nel caso dei ricavi potrebbe tornare positivo con un +0,2%. Si tratta delle stime raccolte nell’indagine annuale effettuata dalla Banca d’Italia “sulle imprese industriali e dei servizi”. Secondo l’indagine, inoltre, i servizi non finanziari andranno in controtendenza con fatturati previsti in calo dello 0,6%.

A favorire l’industria dovrebbe essere la ripresa della domanda proveniente dagli altri Paesi: se i ricavi interni delle imprese manifatturiere rimarranno stabili, quelli esteri dovrebbero vedere un incremento tra l’1% e il 2%. Attesi invece in calo gli investimenti, che cadranno di ben il 4,3% nelle aziende manifatturiere, mentre continueranno a salire, seppur a un ritmo inferiore rispetto al 2023, nei servizi, +2,5%, e nel settore energetico, +6,4%.

L’impatto sull’occupazione di questi numeri sarà positivo: secondo le imprese i posti di lavoro continueranno a crescere, anche se leggermente meno rispetto all’anno scorso, dell’1,6%, a fronte del +1,8% del 2023. A rallentare la crescita degli occupati saranno i servizi che assorbiranno l’1,5% di persone in più rispetto al 2% del 2022 e al 2,1% del 2023. Nell’industria, invece, i lavoratori aumenteranno dell’1,6%, quindi un po’ più dell’anno scorso, quando sono cresciuti dell’1,3%.

Prospettive migliori soprattutto per le aziende del Mezzogiorno
La ripresa del fatturato premierà in modo particolare il Mezzogiorno, dove nel complesso, considerando tutti i settori, i ricavi dovrebbero salire quest’anno dell’1,2%, mentre al Nord sostanzialmente non si muoveranno. Nel Sud e nelle Isole le imprese trarranno probabilmente beneficio dai forti investimenti effettuati nel 2022 e nel 2023, cresciuti del 10,2% e del 4,5%, anche grazie all’intervento pubblico. Quest’anno, secondo queste stime, dopo i picchi degli anni scorsi nel Mezzogiorno scenderanno del 3%, ma gli effetti di quelli passati dovrebbero, appunto, essere finalmente visibili. 

A livello occupazionale sarà il Centro Italia quello che vedrà i miglioramenti più forti, con una salita del 2% dei posti di lavoro. Nel Mezzogiorno, invece, dove erano cresciuti molto gli anni scorsi (+3,3% e +2,5% nel 2021 e 2022) si stima un aumento inferiore, dell’1,3%. 

Quello che muterà poco rispetto al passato sarà il relativo vantaggio delle imprese più grandi. Quelle grandissime, con più di 500 addetti sono state le uniche, nel 2023, a vedere un piccolo incremento dei ricavi, dello 0,1%, e nel 2024 dovrebbero vedere un più 0,4%. A pari merito, con lo stesso incremento, saranno però anche quelle medie, tra i 50 e i 199 dipendenti. Nessuno batterà le aziende più grosse, però, nell’ambito degli investimenti: +7%. Le piccole invece, quelle con meno di 50 addetti, soffriranno ancora di una contrazione del fatturato, che scenderà dello 0,2%. 

Tuttavia proprio queste ultime saranno quelle che vedranno il maggior aumento della forza lavoro, dell’1,6%, mentre quelle più grandi riusciranno a crescere anche arruolando un numero minore di nuovi lavoratori, che aumenteranno solo dell’1,2%.