Avanti piano. Questa sembra essere la velocità dell’economia italiana nel 2024 secondo le ultime stime ufficiali delle istituzioni e degli organismi nazionali e internazionali. Nei mesi finali del 2023 sono state pubblicate molte previsioni, tutte meno ottimistiche di quelle del Governo, che nella Nota di Aggiornamento al Def (NaDef) di settembre ipotizzava una crescita del Pil dell’1,2% nel 2024, quindi maggiore del +0,8% del 2023.
In ottobre sono poi uscite le stime del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che ha abbassato il ritmo di espansione della nostra economia di ben mezzo punto rispetto alle stime del governo, allo 0,7%, in linea con la media della zona euro. Una doccia fredda. Non così fredda, però, come quella di Confindustria che, a fine ottobre, ha ipotizzato una crescita di appena lo 0,5%, in netto peggioramento rispetto alla previsione dell’1,2% che gli industriali hanno previsto in marzo. Meno pessimisti i calcoli di altre istituzioni estere come la Commissione Europea e l’Ocse; la prima stima che il Pil nel 2024 salirà dello 0,9%, mentre il secondo la pensa come il Fmi e vede una crescita dello 0,7%. In entrambi i casi il nostro Paese farà peggio della media di quelli vicini e di quelli più avanzati in generale.
Per Bruxelles l’economia dell’area euro, infatti, si espanderà dell’1,2%, mentre mediamente i Paesi Ocse cresceranno dell’1,4%. Di fatto solo la Germania, tra i grandi Paesi, avrà performance peggiori delle nostre, con un aumento del Pil dello 0,8% secondo la Commissione Europea o dello 0,6% secondo l’Ocse.
Anche le previsioni più recenti, quelle di dicembre 2023, vedono una crescita risicata.
Le stime di Istat e Banca d’Italia
Provengono dalle fonti più autorevoli: Istat e Banca d’Italia. Anche il nostro istituto di statistica ritiene che l’economia non si espanderà di più dello 0,7%, mentre via XX Settembre è ancora più prudente, ipotizzando che si fermi a un +0,6%. La stima di Banca d’Italia, tra l’altro, rappresenta un peggioramento rispetto a quella poco precedente, di ottobre, quando aveva previsto una crescita dello 0,8%.
A determinare questo cambiamento in negativo è stata principalmente una revisione al ribasso dei dati sugli investimenti. Se in ottobre si pensava che sarebbero aumentati dello 0,3%, a dicembre la previsione era di una contrazione dello 0,1%, trainata soprattutto da una netta riduzione (-0,9%) degli investimenti in beni strumentali. Su questo aspetto sono ingenti le differenze con i numeri dell’Istat, che invece prevede che gli investimenti crescano dello 0,6%.
Ad aiutarci, comunque, ci sarà la riduzione dell’inflazione. Per Banca d’Italia nel 2024 si fermerà all’1,9%, è una previsione migliore di quella di ottobre, quando stimava che i prezzi sarebbero cresciuti del 2,4%. È soprattutto l’effetto di una riduzione delle tariffe energetiche, perché secondo le stesse stime, al netto dei beni energetici ed alimentari, in realtà l’inflazione sarà un po’ più alta: 2,2%.
Anche l’occupazione continuerà a crescere, ma anche in questo caso si deve distinguere: se il numero degli occupati vedrà un aumento dello 0,8%, l’ammontare di ore lavorate salirà dello 0,3%. Più italiani, insomma, avranno un impiego, ma crescerà il part time, anche quello involontario, di chi vorrebbe lavorare di più ma non ne ha la possibilità.