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L'AI è entrata nelle fabbriche e negli uffici, ma non ovunque allo stesso modo. Vediamo prima di tutto il confronto internazionale. Il tasso di adozione di strumenti AI in Italia è inferiore a quello riscontrabili nel resto d'Europa: secondo l'Istat nel 2024 ad utilizzare un software o un sistema di intelligenza artificiale è l'8,2% delle imprese italiane, rispetto al 13,5% europeo. Male, ma ci possiamo consolare con il fatto che nel 2023 eravamo al 5,1%.
Per quanto riguarda l'Italia, il settore che ne fa più uso è, ovviamente, quello dell'informatica, nella quale il 36,7% delle imprese ha adottato almeno una soluzione di intelligenza artificiale. Molto sopra la media sono anche i tassi di utilizzo nelle attività di produzione cinematografica, televisiva e musicale, 28,3%, e nelle telecomunicazioni, 27,6%. Significativa è anche la quota di imprese che si affida almeno in parte all'AI nell'editoria,18,2%, poco meno che nell'ambito delle attività professionali scientifiche e tecniche, 19,6%.
Al contrario ancora molto basso è il livello di adozione nel settore alimentare, solo del 5,7%, e in quello dell'industria tessile, 4,6%, mentre nella ristorazione di fatto l'intelligenza artificiale è ancora inesistente: solo lo 0,9% delle imprese utilizza una soluzione AI.
Le differenze tra Nord e Sud esistono, ma sono relativamente limitate, visto che si va da un tasso di adozione del 9,2% al Nord Est a uno del 6,2% nel Mezzogiorno; più significative le differenze tra piccole e grandi imprese: l'intelligenza artificiale è usata dal 32,5% delle imprese con 250 e più dipendenti, ma si scende al 15,9% nel caso di quelle con 100-249 addetti, al 14% nelle aziende che ne hanno tra 50 e 99 e infine, sotto al media, al 6,9% nel caso di quelle con 10-49 dipendenti.
L'AI è più diffuso nel marketing e nelle vendite, ancora molto poco nella logistica
Ma a quale scopo le aziende italiane hanno incorporato tra i propri sistemi le soluzioni AI? La finalità preferita è quella del marketing: il 35,7% delle realtà che usano l'intelligenza artificiale lo fa per intercettare le necessità della clientela e incrementare le vendite. Si tratta dell'utilizzo prevalente soprattutto nelle imprese più piccole, sotto i 50 addetti, e del Mezzogiorno. Nell'ambito del commercio ad adottarla a scopo di marketing è il 46,2% delle società.
Il 28,2% delle imprese che ha cominciato a fare i primi passi nel mondo dell'intelligenza artificiale punta, invece, a rendere più efficiente l'organizzazione dei processi di amministrazione aziendale. È questo lo scopo prevalente soprattutto nel settore della produzione di mezzi di trasporto, dove questa percentuale raggiunge il 60,1%, ma anche nell'informatica, 45,3%.
Ancora molto poche, solo il 7%, sono invece le imprese che puntano sull'intelligenza artificiale per ottimizzare i processi di logistica. Anche in un settore che potrebbe trarre significativi vantaggi dall'adozione dell'AI, quello dei trasporti e del magazzinaggio, sono poche le imprese che hanno deciso di fare il “grande passo”: solo il 20,8%. Come si dice in questi casi, i margini di miglioramento sono enormi.