TURISMO +399% LE PRESENZE NEI PRIMI 9 MESI DEL 2022

Pantheon monumento a Roma
30-12-2022

È stato il grande aumento degli arrivi e delle presenze turistiche in Italia, rispettivamente del 45,8% e del 39,9% nei primi 9 mesi del 2022, a contribuire in modo determinante a una crescita dell’economia italiana maggiore del previsto quest’anno. Lo conferma l’Istat, che dettaglia i numeri di quello che è allo stesso tempo uno dei settori più importanti per il nostro sistema Paese e uno dei più vulnerabili alle crisi, il turismo, appunto.

Il confronto è con il periodo corrispondente del 2021, anno in cui erano ancora presenti restrizioni dovute alla pandemia che avevano ostacolato la piena ripresa dei viaggi, soprattutto da e verso l’estero. Non è un caso che, nel 2022, l’incremento più importante sia stato quello degli arrivi e delle presenze straniere con i primi che sono addirittura più che raddoppiati, +102,5%, arrivando a 41 milioni e 852 mila, mentre le seconde sono salite in un anno del 91%.

Più limitati nel complesso gli aumenti dei turisti italiani, +16,8% gli arrivi e +11,7% le presenze; del resto già nel 2021 i movimenti interni erano ripresi con vigore e, anzi, proprio a causa del Covid le spiagge e le montagne italiane avevano sostituito le destinazioni più esotiche. Se, infatti, prendiamo in considerazione solo il trimestre estivo, vi è addirittura una riduzione dei numeri riguardanti il turismo interno, più che compensato, però, dalla crescita di quello estero, che tra luglio e settembre 2022 è salito di circa un terzo a livello annuale.

Il confronto con il periodo pre-pandemico

Il paragone con il 2019, l’ultimo anno precedente al Covid, ci fa comprendere, tuttavia, come il settore sia ancora in crisi, nonostante la ripresa. Il superamento dei livelli pre-pandemici, a differenza di quanto è accaduto per il prodotto interno lordo, qui non c’è ancora stato. Nei primi 9 mesi del 2022 gli arrivi sono stati inferiori del 17,6% rispetto a quelli dello stesso periodo di tre anni fa e le presenze del 10,3%.

La riduzione è stata più accentuata nel caso dei non residenti, ovvero gli stranieri. Dobbiamo però sottolineare come nel 2019 si fosse toccato un record, culmine di un boom che aveva visto in 10 anni una crescita degli arrivi dall’estero di ben il 58%.  Proprio il confronto con l’anno precedente al Covid è utile anche per osservare i cambiamenti strutturali che il settore del turismo sta attraversando. Tra questi vi è la graduale perdita di importanza degli alberghi a favore degli esercizi extra-alberghieri, come gli appartamenti in affitto dei privati, magari prenotati attraverso piattaforme online. Gli arrivi e le presenze in questi ultimi sono diminuiti nel 2022 solo del 5% e del 2,7% rispetto al 2019, mentre quelli negli hotel sono calati di ben il 22,2% e del 14,8%, e sono proprio gli stranieri, in particolare, ad averli disertati di più.

Riuscirà la crescita complessiva di tutto il turismo a compensare anche gli effetti collaterali negativi di queste trasformazioni? Sarà decisivo soprattutto per i lavoratori di questo settore dato che per l’Istat il loro numero non è ancora tornato ai livelli del 2019. Se consideriamo il grande segmento dei servizi di alloggio e di ristorazione nell’estate del 2022 mancavano all’appello 55mila persone. Ma è possibile che questo gap sia stato già colmato nell’ultimo trimestre dell’anno, che – complice il clima mite - ha visto un numero eccezionalmente elevato di presenze turistiche nelle nostre città.