Gli aerei che solcano i cieli dell’Europa e dell’Italia stanno tornando ai livelli pre-pandemici. In Italia, ad agosto, hanno volato 126.746 apparecchi, considerando decolli e atterraggi nazionali ed internazionali. Si tratta del 7,9% in più rispetto allo stesso mese di un anno prima, un incremento superiore a quello registrato nella Ue nel suo complesso, il cui dato si attesta su +6,6%. Anche a luglio la crescita annuale italiana è stata notevole, +7,7%, a fronte di una del 7,4% a livello comunitario.
La differenza tra Italia e resto d’Europa è ancora più evidente se si confronta l’anno corrente con il 2019, anno record per l’aviazione civile e ultimo “normale” prima del Covid. Il mese di agosto 2023 ha visto un afflusso di aerei negli aeroporti italiani solo del 2% inferiore a quello di quattro anni prima, mentre a luglio il gap con il mese corrispondente del 2019 è stato del 2,5%. Sono dati che segnalano una ripresa ben più marcata, almeno in questo settore, rispetto al resto dell’Ue, rimasta ad una distanza dai numeri pre-pandemici dell’8,5% ad agosto e del 9% a luglio.
Pesa molto, nel dato europeo, la persistenza di un grosso deficit di voli nell’Est Europa, soprattutto nei Paesi Baltici e in Finlandia, dove il numero di voli in agosto è risultato ancora inferiore di circa il 30% rispetto ai livelli pre-pandemici. A causare tale deficit sono stati presumibilmente gli effetti del blocco dei collegamenti con Russia e Ucraina e del divieto di sorvolo di questi territori. È tuttavia interessante notare che anche la Germaniaha visto una riduzione importante, di circa un sesto, rispetto all’estate del 2019.
Migliori risultati si sono invece registrati per gli aeroporti di Grecia e Portogallo, in cui il traffico ha già superato il livello pre-pandemico. Similmente la Spagna, in cui il traffico aereo è quasi tornata ai livelli del 2019, registrando un dato migliore anche in confronto all’Italia.
Negli aeroporti del Mezzogiorno nell’estate del 2023 più voli che nel 2019
Se consideriamo, invece dei voli, il numero di passeggeri, in realtà le cifre di quattro anni fa sono state già superate anche in Italia, almeno per il mese di luglio, l’ultimo di cui per il momento si hanno dati: hanno infatti volato per, da e dentro il nostro Paese 17 milioni e 601mila persone, il 2,7% in più rispetto ai 17 milioni e 136mila del 2019. L’aumento ha interessato sia le tratte interne che quelle intra-Ue, mentre rimangono ancora da recuperare i livelli pre-Covid nell’ambito dei viaggi extra-europei.
Ancora più interessanti sono i dati riguardanti i singoli aeroporti. Questa estate è andata particolarmente bene per gli scali del Sud e delle Isole, come dimostrano i seguenti dati: in agosto Brindisi ha visto un aumento del 23,5% dei voli rispetto allo stesso mese di quattro anni fa, Napoli Capodichino uno del 19,8%, Palermo Punta Raisi uno del 13,9%. Bene anche Bari Palese, +11,1%, e Olbia Costa Smeralda, +8,8%. Si aggiunga poi che anche luglio e settembre sono stati caratterizzati da numeri molto positivi, in molti casi ancora migliori di quelli di agosto.
Per quanto riguarda invece il Centro-Nord, agosto ha visto la crescita di alcuni scali medi e piccoli come Bologna e Firenze, con incrementi rispettivamente del 12,2% e del 12,5%, mentre i più grandi aeroporti sono ancora indietro rispetto ai livelli del 2019. È questo il caso, per esempio, di Roma Fiumicino, dove il numero dei voli è stato del 13% più basso rispetto ad agosto 2019, o di Venezia Tessera, con cifre molto simili. Anche negli aeroporti milanesi ha prevalso il segno meno, seppure in misura minore rispetto a Roma. Il caso dell’aeroporto di Linate è tuttavia più difficile da giudicare, vista la sua chiusura per lavori nell’estate 2019.
Forse solo il pieno ritorno delle tratte internazionali, e in particolare di quelle intercontinentali, potrà far tornare il sistema aeroportuale europeo in quella traiettoria di crescita sostenuta che l’ha caratterizzato nello scorso decennio.