Gli italiani questo Natale non riusciranno a spendere più dell’anno scorso come probabilmente avrebbero voluto. Spenderanno, per la precisione, un euro in meno rispetto al Natale 20221: 157 a testa contro 158. Lo dice il Centro Studi di Confcommercio.
Vediamo come mai questo, seppur minimo, calo della spesa. Partiamo dicendo che certamente il Paese ha potuto godere di una crescita economica superiore alle previsioni dei primi mesi dell’anno, quando la guerra in Ucraina aveva provocato un pessimismo diffuso in Italia e all’estero. Grazie a questo il reddito disponibile delle famiglie consumatrici (derivante dalla somma delle entrate per stipendi, pensioni, rendite, trasferimenti statali meno le tasse) è aumentato molto a livello aggregato, dai 1.162,2 miliardi di fine 2021 ai 1.259,8 di oggi. Una parte importante di questo incremento, 43 miliardi, è stato dovuto all’effettiva crescita delle retribuzioni, degli assegni pensionistici, e altri redditi, ma molto è derivato dagli aiuti statali. Per esempio 17,3 miliardi sono venuti dagli interventi governativi contro il caro-energia, 9,1 dal decreto Aiuti quater, 7 dalla riforma Irpef.
Attenzione, però: questi 1.259,8 miliardi sono calcolati ai prezzi correnti, del 2022 ma nel frattempo è intervenuta un’inflazione senza precedenti negli ultimi decenni. Considerando quest’ultima, ovvero utilizzando i prezzi del 2021 per effettuare un confronto con l’anno scorso, il reddito disponibile in termini reali è molto inferiore, di 1.164,3 miliardi, ovvero quasi uguale a quello dell’ultimo Natale, quello del 2021.
A questo va aggiunto il fatto che i depositi nei conti correnti, che tra 2019 e 2022 sono cresciuti di ben 230 miliardi, da 1.455 a 1.685, considerando il carovita si riducono in realtà a 1.557 miliardi. Viene di fatto annullata l’espansione avvenuta dopo il 2020 con l’incremento (in parte forzato) dei risparmi.
Ma è boom per il Black Friday
Il risultato finale, per Confcommercio, è il già citato calo di un euro della spesa media pro capite per Natale, che però sarà più ingente se calcoliamo i 158 euro del 2021 con i prezzi del 2022. Questi diventano 169, e la diminuzione di quest’anno diviene di ben 12 euro, da 169 a 157, appunto.
Quest’ultima stima è, comunque, frutto di una rilevazione demoscopica, e non potrebbe essere altrimenti. Questo significa che, in realtà, alla fine i consumi effettivi potrebbero essere diversi, più bassi o anche più alti: non sarebbe il primo caso di previsioni pessimiste smentite quest’anno. Tutto dipenderà dalla fiducia delle famiglie, che appare in ripresa nelle ultime settimane, ed è tornata ai livelli di agosto.
Questa sarà importante quasi quanto l’ammontare delle tredicesime, che aumenteranno a livello aggregato a 47,3 miliardi (erano 44,4 a fine 2021), ma sono destinate a pagare tasse e bollette dell’energia anch’esse in crescita, da 9,3 a 13,5 miliardi.
Un indizio della voglia di spendere può essere il grande incremento degli acquisti durante il Black Friday, che ormai da alcuni anni è divenuto parte della cultura dei consumi anche in Italia. Si stima che nel nostro Paese siano stati spesi 4 miliardi quest’anno, il 14,3% in più rispetto al 2021 e che questa crescita abbia coinvolto anche i negozi fisici, il cui giro d’affari è passato da 1,7 a 1,9 miliardi.
Se si tratta di un segnale della propensione degli italiani a consumare o sono, invece, acquisti sostitutivi di quelli natalizi di dicembre lo vedremo tra poche settimane.